Il pericolo di farsi male preoccupa le squadre di calcio quanto il virus. E i dati che arrivano dalla Germania, attraverso lo studio del dottor Joel Mason, ricercatore australiano dell’Istituto di scienze dello sport dell’università di Jena, non sono confortanti: nella prima giornata il rischio di infortuni (sono 12 quelli che si sono verificati prima e durante i match) è aumentato del 266%, dallo 0,27 allo 0,88 a partita. Dopo la seconda giornata, tra vecchi e nuovi acciacchi ci sono 65 giocatori fermi ai box, in media più di tre a squadra.
«Siamo di fronte a una combinazione di fattori nuovi per tutti: un lungo periodo de-allenante, con una fase costrittiva senza precedenti, una preparazione breve e uno sforzo intenso e prolungato, con partite ogni tre giorni. Senza dimenticare il caldo», spiega Ermanno Rampinini, responsabile del laboratorio di valutazione funzionale del centro Mapei, che ha collaborato negli anni con Sassuolo e Juventus, Marsiglia e Monaco.
(Corsera)