Nonostante il calvario di più tremila giorni, quelli passati dal momento della presentazione del progetto, l'iter dello stadio della Roma sembra davvero arrivato a un punto di svolta. Negli ultimi mesi si è arrivati all'accordo sulla Convenzione tra istituzioni e proponenti che sarebbe dovuta finire in aula a maggio. L'emergenza coronavirus ha cambiato i piani, anche se il lavoro degli uffici comunali è comunque proseguito.
Capitolo terreni: frenato l'ingresso nell'affare di Radovan Vitek, resta in piedi un certo ottimismo per la parte riguardante il terreno dell'ex ippodormo, venduto a Parnasi dalla Sais di Papalia, che non ha ricevuto per intero il pagamento delle cifre pattuite. Per questo i Papalia, che hanno agito in tribunale per far valere la clausola risolutiva espressa, di fatto torneranno in possesso dei terreni. Un cambio d'interlocutore che sposta relativamente poco alla Roma, ma che adesso potrebbe rappresentare la via più praticabile - al tavolo ci sarebbero la Roma, il curatore della Sais e i Papalia - per velocizzare un aspetto che non preoccupa ma che resta delicato.
(Il Romanista)