Il nodo è sempre lo stesso: se c'è una positività ci si ferma

04/05/2020 alle 14:49.
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Il documento organico predisposto dalla commissione medica Figc e che è stato ritenuto «insufficiente» dal Comitato tecnico-scientifico del governo. Il problema nasce nel caso in cui venisse riscontrata una nuova positività al Coronavirus nel mondo del calcio. Gli scienziati su questo hanno chiuso tutte le porte: di fronte a un caso, i calciatori  devono essere trattati come gli altri. Due settimane di quarantena. Per il «positivo», ma anche per le persone che hanno avuto contatti ravvicinati con lui. La commissione medica della Figc aveva invece studiato una sorta di modello tedesco, con una chiusura di una settimana per prevenire qualsiasi possibilità di ulteriore contagio (tamponi a distanza di 24 ore e test sierologici in 5-7 giorni). La differenza è abissale: da una parte c’è la certezza del colpo di spugna sul campionato, ormai è chiaro che qualsiasi ipotesi di calendario si sfascerebbe di fronte a ulteriori due settimane di stop, dall’altra la possibilità di andare comunque in avanti.

(Gasport)