Se per l'Assocalciatori è inammissibile che le società dei campionati professionistici siano ammesse ai prossimi tornei pagando una sola mensilità ai propri giocatori tra marzo e giugno, il presidente della FIGC Gabriele Gravina controbatte così in un'intervista rilasciata per il quotidiano: "Sarebbe paradossale pensare ad uno sciopero dei calciatori oggi che il paese cerca di ripartire. Non abbiamo autorizzato i club a non pagare, sarà il collegio arbitrale a decidere sui contenziosi relativi agli stipendi".
«Se le condizioni sanitarie lo consentiranno - prosegue il numero 1 della Federazione -, i campionati devono esse- re portati a termine regolarmente, altrimenti procederemo a introdurre play-off e play-out con la partecipazione di tutti i club divisi per fasce di classifica. Solo come ultima istanza, se non sarà possibile riprendere, potremmo individuare un criterio oggettivo per la definizione delle graduatorie, seguendo un algoritmo, ma sempre con promozioni e retrocessioni. Decideremo tutto nella prima settimana di giugno»
E sulla possibilità di fare il gioco sporco Gravina parla chiaro: "I furbetti sono avvisati, un pool verificherà puntualmente tutte le situazioni. Non è più possibile che uno esca fuori e dica: “fermiamo tutto”, perché così vince lui», dice Gravina. E alla Serie C (ma non solo) che ha chiesto di bloccare le retrocessioni arriva una risposta secca: «Non si può creare consenso attorno a quest’ipotesi, che è contro i valori base dello sport. Le retrocessioni ci saranno".
(La Repubblica)