La ripartenza della Serie A è una bella notizia che nasconde una triste realtà. Se tutto il resto dello sport si è fermato, ma il calcio riprende è perché semplicemente non poteva permetterselo. Al di là della retorica, non si riprende un passatempo, ma riapre un'industria per evitare il fallimento di alcune sue aziende.
Si torna a giocare per le ambizioni di Lotito; nonostante le paure di Cairo; per l'ingaggio di Ronaldo e giù fino all'ultimo dei terzini; per l'ultima rata dei diritti tv; per il bene dell'editoria sportiva; perché così magari Friedkin ci casca; nonostante Pjanic e Lautaro (per dirne due) non sappiano più dove abbiano la testa e i piedi; senza Balotelli; per Brescia, per Bergamo, per Mihajlovic. Più che smania di sapere come va a finire ce n'è di vedere come va a cominciare.
(La Repubblica - G. Romagnoli)