L'accordo di fine dicembre tra Friedkin e Pallotta per la rilevazione delle quote di maggioranza della Roma è stato polverizzato dalla pandemia Covid-19. È tutto da rifare perché il club adesso non vale più 700 milioni che qualche mese fa il mangnate texano era pronto a sborsare per diventare il nuovo presidente giallorosso. E così, quando riprenderanno le negoziazioni, sarà necessario una nuova due dilignece per stabilire un equo prezzo. Tuttavia resta concreto l'interesse di Dan Friedkin all'acquisto del club, così come James Pallotta e soci sono sempre convinti di vendere ma, visto lo scenario delineatosi, non è escluso che si possano affacciare anche nuovi soggetti, rilanciando vecchie ipotesi di acquirenti mediorientali o cinesi.
(Corsport)