GASPPORT - Damiano Tommasi, presidente dell'Aic, è stato intervistato dal quotidiano sportivo in merito all'ipotesi di ripresa del campionato di Serie A. In particolare il presidente dell'Assocalciatori si è espresso in merito al rischio che i giocatori corrono nel rientrare in campo a giocare e alla situazione contratti in scadenza il 30 giugno. Queste le sue parole.
Tommasi la decisione del governo non vi è andata giù.
«Non le troviamo un senso. Non sto parlando della ripresa della stagione appesa a tante incognite ma della possibilità per i giocatori di allenarsi individualmente in strutture dove sono controllati. Parliamo di salute degli atleti, questa norma rischia di produrre un aggravamento e non il contenimento del rischio. Per il calciatore il ritorno alla giusta forma atletica dopo questo stop obbligato è un passaggio necessario e utile anche ad evitare infortuni e per essere pronti per iniziare il 18 maggio gli allenamenti di gruppo».
Rispetto a un eventuale contagio durante gli allenamenti o il campionato, quale è la posizione dell’Aic?
«La positività di un calciatore è un tema centrale. Ci si ferma? Viene isolato, si fanno i test agli altri e si prosegue? Il protocollo che è stato preparato prevedeva una serie di casistiche, però sembra che presenti delle criticità e vada rivisto. In ogni caso deve essere tutto molto chiaro su cosa fare se si riprende: test, tamponi, spazi, viaggi, trasferte, lavoro di gruppo».
Dalla salute ai contratti dei calciatori: emolumenti tagliati o rimandati.
«È una delle tante salite dello Zoncolan. Per quanto riguarda gli emolumenti molte società hanno trovato gli accordi con i giocatori. All’Aic preoccupano da questo punto di vista più le serie inferiori della serie A, perché gli stipendi sono completamente differenti. I giocatori hanno già dimostrato disponibilità a fare dei sacrifici con rinunce o dilazionamenti sulla stagione prossima. In A in media c’è la rinuncia a una mensilità. Nelle serie inferiori ne chiedono di più nonostante stipendi inferiori. Sarebbe importante sapere quali sono le perdite reali dei club e del sistema: perché le rinunce devono essere parametrate...».
E sui contratti in scadenza il 30 giugno? Alcuni giocatori si libereranno altri rientreranno dai prestiti.
«La proroga di prestiti e contratti non è ancora stata affrontata: serve un’autorizzazione della Fifa e poi l’accordo tra società e atleta. In teoria un club potrebbe non volersi avvalere più di un giocatore in scadenza evitando di pagare ulteriori mensilità. O un giocatore voler passare ad altro club con il quale magari ha già firmato guadagnando di più. Servirebbe una regola che valga per tutti. Ma bisogna lavorarci...».