Per la ripartenza della Serie A è diventato «un sentiero sempre più stretto», stando alle parole del ministro dello sport, Vincenzo Spadafora, rilasciate ieri ad Omnibus su La7. Il presidente della Figc, Gabriele Gravina, ha rilanciato: «Non sarò io a firmare per il blocco dei campionati perché sarebbe la morte del calcio italiano. Qualcuno me lo deve dire in modo chiaro e mi deve impedire di andare avanti». La Lega Serie A si riunirà domani in forma straordinaria, ma già oggi potrebbe partire una lettera al ministro per chiedere una decisione. La Federcalcio non vuole forzare i tempi, ma la data spartiacque potrebbe essere l'8 maggio, quando andrà in scena il consiglio federale. Inoltre, c'è grande attenzione all'estero dove si mischiano ipotesi di ripartenze e stop definitivi. Spadafora ha sentito in queste ore la sua collega francese Roxana Maracineanu.
Prima delle partite, però, c'è il problema allenamenti: il 'sì' all'apertura dei parchi e 'no' a quella dei centri di allenamento delle squadre è rimbalzato anche nel confronto governo-regioni tanto che il ministro per le Autonomie, Francesco Boccia, avrebbe promesso una «precisazione» del dpcm.
(Gasport)