Quelli che il calcio no e gli sport dimenticati sì. Il ribaltone dei «piccoli»

28/04/2020 alle 17:04.
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«Sento parlare solo di cal­cio e mi dispiace. Perché esi­stono anche altri sport. La salu­te viene prima di tutto, ma se si ricomincia ad aprire, riapria­mo almeno lo sport per i pro­fessionisti, per noi cambia tan­to quando siamo fermi solo un giorno figuriamoci quando lo siamo per un mese e mezzo». Il 15 aprile scorso Federica Pel­legrini, nella veste di portavo­ce del movimento olimpico az­zurro, aveva bacchettato una politica concentrata solo sul pallone. Ma dopo il via libera del governo alla riapertura dal 4 maggio per gli sport indivi­duali e solo dal 18 maggio per gli sport di squadra, si è ribalta­to un mondo (sportivo) e il tweet felice di Fede parla chia­ro: «Aspetta aspetta che comin­cio a scaldarmi bene, settima­na prossima si ricomincia. Gra­zie ».

È la rivincita dei figli di un dio minore, ovvero di tutti que­gli atleti che competono in discipline considerate minori solo­ perché compaiono ogni quattro anni o quando ci sono in palio delle medaglie. [...]

(Il Giornale)