Palla prigioniera

23/04/2020 alle 14:51.
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Alla fine è melina del Governo per prendere tempo sulla ripresa del campionato. Il Ministro Spadafora non autorizzerà la ripresa degli allenamenti il 4 maggio e le società sperano, a questo punto, di rivedere i propri tesserati allenarsi una settimana dopo. Nella videoconferenza di ieri è stato scontro tra Paolo Zeppilli, presidente della commissione medica della Figc e Maurizio Casasco,  presidente dei medici sportivi italiani. Il nodo è l'eventuale periodo di isolamento in caso di contagio di un calciatore: per il primo sono sufficienti 7 giorni, mentre il secondo ha ricordato la misura dei 14 giorni canonici adottata in tutte le situazioni finora.

Preoccupa anche la data della ripartenza: se si andasse troppo oltre non sarebbe possibile concludere il campionato e allora la Serie A chiede di ripartire con gli allenamenti entro l'11 maggio, oppure di chiudere con l'attività sportiva per quest'anno. Un vero e proprio aut aut. Il piano B sarebbe quello di assegnare lavoro intenso ai calciatori per una settimana, prima di riprendere con gli allenamenti collettivi.

La Uefa, intanto, stringe: oggi l'Esecutivo stabilirà il 3 agosto come termine ultimo per comunicare le partecipanti alle prossime coppe. Possibilità anche per la soluzione playoff, ma la Serie A non vuole cedere: Sky e Dazn hanno diritto di trasmettere la totalità delle partite già acquistate e i club non vogliono dover contrattare al ribasso per i prossimi accordi per i diritti tv. Con il rischio di dover pagare per intero i calciatori.

(La Repubblica)