L'Uefa ha dettato la sua linea: priorità alla conclusione dei campionati nazionali. I presidenti di Serie A hanno preso nota della possibile scansione degli eventi stabilita da Nyon, così come la minaccia alla federazione belga di non accogliere le sue squadre nei tornei continentali dopo la decisione del Jupiler Pro League di chiudere qui il campionato. Un elemento che fa riflettere le italiane impegnate in Europa ma che per il resto lascia sul campo gli stessi schieramenti: chi è più prudente sulla ripresa contro chi vorrebbe tornare in campo.
Per quanto riguarda la riduzione dei salari dei calciatori invece, i club chiedono la riduzione degli stipendi per quattro mesi. L’Aic limita lo stop ai versamenti a un mese soltanto e non sembra intenzionata a rivedere i propri paletti. Si faranno ulteriori tentativi di avvicinamento, altrimenti i club si muoveranno in autonomia. Una linea il più possibile condivisa è una necessità per far fronte a un’esigenza comune: senza una giustificata motivazione ai mancati pagamenti, i giocatori potrebbero procedere con la messa in mora del club o richiedere lo svincolo gratuito. Ora la Lega raccoglierà i pareri delle società sul tema stipendi per restituire delle linee guida comuni. Un modello all’interno del quale, nel rispetto delle idee condivise, ogni club sia poi libero di trattare singolarmente con i propri tesserati.
(Gasport)