De Rossi: «Cresco, poi allenerò la Roma»

12/04/2020 alle 14:22.
as-roma-allenamento-pomeridiano-a-trigoria-55

IL TEMPO (F. BIAFORA) - Nessuna voglia di affrettare i tempi e di sedersi sulla panchina della Roma soltanto per il suo passato da bandiera. , come al solito, ha raccontato questo nuovo periodo della sua vita senza troppi peli sulla lingua, mettendo da subito in chiaro che non tornerà in giallorosso grazie a quanto fatto da calciatore: «Non capita di giocare 20 anni nella stessa squadra, non posso pretendere di fare la stessa cosa da allenatore. Mi piacerebbe - le sue parole a Sky - sedermi su quella panchina e penso, spero che succederà, ma c'è un percorso di crescita di cui c'è bisogno. Io lo spero che  sarà perché sarò un grande allenatore e non perché sono stato un grande giocatore di questa squadra».

DDR, che ha vissuto gli ultimi mesi della carriera al Boca Juniors - «Stavo da dio, ho una nostalgia molto forte» - ha poi smentito qualsiasi tipo di contatto con la dirigenza di Trigoria per un imminente ritorno: «E vero che ho scelto io di lasciare il calcio e non io di lasciarela Roma. Nonho parlato con i dirigenti. Ho incontrato al Tre Fontane e mi ha scritto un dirigente per sapere come stavo. Non ho sentito nessuno e non mi ha chiesto nessuno nulla. Se mi si conosce si sa bene che non lo farò  nemmeno io».

L'ex cen trocampista non ha mol ta voglia di pensare a  quando inizierà il corso  da allenatore - l’emer genza dovuta al Virus ha  ovviamente fatto slittare  l’inizio della nuova car riera - ma ha già ben  chiaro quali sono i mo delli da seguire e i primi passi da compiere per imparare: «Adesso sono in stand-by, mi sento circondato da un alone di tristezza e andare lì a pensare quando sarà il corso o che squadra potrò allenare mi sembra ridicolo. Avrò bisogno di sentire e di andare a vedere tutti. Sono unbambino e penso che chi si affaccia a questa professione deve partire dal migliore, che credo che sia Guardiola. Ci sono tanti allenatori bravi in Italia: Gattuso, De Zerbi. Saranno dei viaggi professionali ma anche di divertimento. Voglio provare anche altri allenatori, voglio contattare Pozzecco, perché ha un rapporto con i calciatori di basket incredibile».

si è congedato svelando il grande rammarico di una carriera comunque impreziosita dalla vittoria di un Mondiale: «Non aver vinto qualcosa di strappalacrime alla Roma. Mi manca tanto lo scudetto. Vengo a volte tacciato di avere poca ambizione, ma io ho avuto l’ambizione di vincere dove non succede mai. Io mi sento in pace conla testa e c'è un po’ dirammarico. Sono molto contento per la carriera, mi dispiace non aver avuto la gioia di un trofeo».