IL TEMPO (S. PIERETTI) - Se non è un requiem, poco ci manca. Il campionato di calcio è appeso a un filo, sospeso tra l'insofferenza di chi vorrebbe conoscere la data di ripresa del campionato e chi deve fare i conti con una situazione sanitaria ancor drammatica che continua a produrre numeri angosciosi. «Io vedo il sentiero della ripresa del campionato sempre più stretto - afferma il Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora di prima mattina, intervenendo a Omnibus - Io penserei a organizzarmi per riprendere in sicurezza il nuovo campionato che dovrà partire a fine agosto». Se il buon giorno si vede dal mattino, quando l'orologio segna le nove e mezza, per il calcio è già notte fonda.
LA FIGC NON DEMORDE - La Federcalcio difende strenuamente il campionato attraverso le parole del proprio presidente. «Non firmerò mai per il blocco dei campionati, perché sarebbe la morte del calcio italiano - ha affermato il massimo dirigente Gabriele Gravina - con la chiusura totale il sistema perderebbe 700-800 milioni di euro. Sto tutelando gli interessi di tutti. Mi rifiuterò sempre di mettere una firma sulla chiusura dei campionati, salvo che ci siano condizioni oggettive, reali, in relazione alla tutela della salute dei tesserati e degli addetti ai lavori. Ma qualcuno me lo deve dire in modo chiaro e mi deve impedire di andare avanti. Il tempo lavora a nostro favore».
LA STRADA ALTERNATIVA - Il piano B in Lega Calcio non c'è, perché nessuno vuol prendere in considerazione i play off, idea lanciata dal presidente della Figc Gabriele Gravina e soffocata sul nascere dall'Assemblea di Serie A. Cambiare il format del campionato presterebbe il fianco ai legali delle emittenti titolari dei diritti televisivi. Per questo, nessun presidente ha fin qui preso in considerazione l'idea dei play off pur svincolata dall'Uefa nell'ultimo esecutivo. Oggi il governo inglese e quello tedesco valuteranno la possibilità della ripresa dei campionati nazionali.
LE MOSSE DELLA LEGA - A Milano è stata un'altra giornata intensa. I presidenti della Serie A continuano a essere convinti nel riprendere il campionato, rispetto all'ultima riunione plenaria soltanto un paio di dirigenti avrebbero manifestato intenzioni contrarie. Domani - pur essendo un giorno festivo - andrà in scena un'Assemblea straordinaria, per affrontare diversi temi. E' probabile che al termine dei lavori, venga reiterata la richiesta al Governo di fornire in maniera orientativa le date per la ripresa degli allenamenti di squadra e l'eventuale data per la ripartenza del campionato. Resta bloccato il confronto con Sky e DAZN che avevano chiesto lo slittamento del pagamento dell'ultima rata in scadenza il prossimo 2 maggio: questione spinosa, che potrebbe finire nelle aule dei tribunali.
LE RICHIESTE DELL'AIC - Il presidente dell'Associazione Calciatori insiste per la certificazione del protocollo della Commissione medica Figc. «Non è ancora stato validato il protocollo per gli allenamenti del calcio, ma bisogna studiarne subito un altro per consentire gli allenamenti individuali nei centri sportivi della società. I calciatori sono disponibili a ripartire ma sempre con il via libera della comunità scientifica». Che non arriverà prima del 18 maggio quando potrebbero essere «svincolati» gli allenamenti individuali nei centri sportivi delle squadre professionistiche che andrebbero avanti un paio di settimane, poi altre due di allenamenti di squadra: a quel punto, il Governo potrebbe prendere in considerazione la ripresa del campionato, ma il sentiero è molto stretto. La Federmedici e la Commissione Scientifica della Figc stanno lavorando per apportare le modifiche richieste dalla Commissione Tecnica Sanitaria del Governo che dovrà poi licenziare il protocollo di sicurezza sanitaria relativo ai calciatori. Ma gli ultimi accadimenti non aiutano: dopo la nuova positività di Sportiello, anche Dybala - come conferma l'entourage del calciatore argentino - è in attesa del responso del tampone.