La fiamma dei Giochi Olimpici sarebbe dovuta partire oggi dal J-village di Fukushima, ma per ora non si muove: si dovrà aspettare il prossimo anno. Lo slittamento delle Olimpiadi costerà circa 2,5 miliardi di euro, una somma che andrà a pesare tutta sulle spalle dei contribuenti giapponesi.
C'è poi lo spinoso problema della riprogrammazione: la scelta è complicatissima perché l'anno prossimo sono in programma i mondiali delle cosiddette Big Three delle Olimpiadi, vale a dire atletica, nuoto e ginnastica.
Per non parlare dei nuovi impianti costruiti per l'occasione, che ora andranno mantenuti: il nuovo stadio olimpico è costato la cifra record di 2,6 milioni, il governo nipponico ha già esborsato circa 35 milioni e gli appartamenti di cui si è prevista la costruzione nel villaggio olimpico, oltre 5632, sono stati già venduti per la stragrande maggioranza, con consegna prevista a novembre. Danni su danni, se si considerano anche le prenotazioni di voli e alberghi delle delegazioni, dei familiari e dei tifosi.
A questi si aggiungono il problema delle sponsorizzazioni e quello dei diritti tv. Una larga parte del danno si ripercuoterà sulle assicurazioni, ma tremano anche diverse federazioni internazionali.
(Il Messaggero)