Uefa, unica priorità: finire campionati e coppe. Se il virus rallenta tutti in campo fino a luglio

18/03/2020 alle 13:19.
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LEGGO (M. SARTI) - È andata come nelle previsioni della vigilia, in una fase della nostra storia in cui, invece, fare previsioni sul futuro è impossibile. Gli Europei itineranti sono stati rinviati: non poteva essere altrimenti. Niente slittamento all'autunno, bensì di un anno (meno un giorno) preciso, al 2021. Con partecipanti (le ultime quattro da decidere con spareggi ovviamente congelati) e calendario invariati.
Quindi partenza venerdì 11 giugno all'Olimpico di Roma con Italia-Turchia e finale a Wembley domenica 11 luglio. Questa la decisione presa al termine della giornata di summit a distanza che l'Uefa ha tenuto con le 55 federazioni continentali e con le associazioni di leghe nazionali, club e giocatori, ratificata poi dall'Esecutivo. Lo spostamento dell'Europeo all'estate del 2021 comporterà il posticipo (già annunciato dalla Fifa) «a fine 2021, al 2022 o al 2023» della prima edizione del Mondiale per club allargato a 24 squadre, che avrebbe dovuto svolgersi tra 15 mesi in Cina. «La salute dei giocatori, degli staff e dei tifosi è la nostra priorità. Da parte di tutti c'è stato un autentico spirito di cooperazione, ognuno ha capito che doveva sacrificare qualcosa», ha detto il presidente dell'Uefa Alexander Ceferin, che non ha nascosto il «costo enorme per l'Uefa a causa dello spostamento dell'Europeo, ma faremo del nostro meglio per garantire che i finanziamenti fondamentali per il calcio, il calcio femminile e lo sviluppo del gioco nei nostri 55 paesi non siano interessati». Saranno istituite due commissioni dall'Uefa: una per studiare le conseguenze economiche di questo stravolgimento, l'altra per le ipotesi di calendari dopo la ripresa. Sulla quale non c'è certezza, a causa delle incognite generali legate all'emergenza Coronavirus internazionale. L'intento che Uefa, Eca European Leagues e FifPro hanno intenzione di perseguire è di completare campionati, ed Europa League «entro il 30 giugno, se la situazione migliorerà e se riprendere a giocare sarà sufficientemente appropriato e prudente».
Nei corridoi circolano varie possibilità. Dall'utopia (sarebbe bello non tanto per il calcio, quanto per una situazione generale in veloce e netto miglioramento) di far di nuovo rotolare il pallone a metà aprile per finire a metà giugno, al piano più complicato: ricominciare a giugno e terminare a metà luglio con formule compresse per tornei nazionali (in generale più a rischio per il maggior numero di gare mancanti) e coppe. Ci si aggrappa soprattutto alla speranza di ripartire tra fine aprile e inizio maggio: una volata per collocare entro sabato 27 giugno le finali di ed Europa League. Fra gli impegni, c'è anche quello di limitare o annullare gli slot esclusivi nel calendario: quindi sarà possibile programmare partite di campionato nei giorni infrasettimanali e match delle coppe nei weekend. «
L'obiettivo è terminare la stagione nella maniera più pratica possibile», ha aggiunto Andrea Agnelli, presidente della e dell'European Club Association.