IL TEMPO (E. ZOTTI) - L'Italia è ferma, ma il calcio non vuole aspettare. Mentre il Paese vive nell'incertezza e attende chiuso in casa di sapere quando si potrà paventare l'ipotesi di un ritorno alla vita di tutti i giorni, la serie A si è già stancata della quarantena. Diversi presidenti del massimo campionato spingono per anticipare la ripresa degli allenamenti nonostante il consiglio da parte della Federazione Medico-Sportiva di sospendere qualsiasi attività di gruppo almeno fino al 3 aprile. In prima linea tra quelli che spingono per riprendere le sedute il prima possibile c'è Lotito. Per questo il club biancoceleste ha fissato la ripresa a Formello per il 23 marzo: una presa di posizione netta, che ha scatenato centinaia di proteste sui social network. Lo stesso giorno riprenderanno Lecce, Napoli e Milan mentre il Torino, che inizialmente stava valutando di ricominciare già lunedì, ha rinviato la decisione. Due giorni prima invece sarà il Cagliari la prima squadra a rientrare sul campo d'allenamento. Il 24 toccherà al Sassuolo, il 25 al Parma mentre il Brescia aspetterà fino al 29.
Ma c'è anche chi aspetta di capire gli sviluppi dell'emergenza sanitaria globale prima di tornare a pensare agli allenamenti: Roma, Bologna, Genoa e Spal infatti non hanno ancora comunicato il giorno in cui i giocatori ricominceranno a lavorare a pieno regime. Sospesa ogni attività invece per Udinese - in isolamento fino al 22 dopo aver giocato nell'ultimo turno contra la Fiorentina - Atalanta e Inter, isolate rispettivamente fino al 24 e 25. Situazione ancora da monitorare invece per Juventus, Fiorentina, Sampdoria e Verona - i club che hanno in rosa calciatori risultati positivi al Coronavirus - che sono in attesa di capire gli eventuali sviluppi del contagio.