"Priorità alla Champions e all'Europa League". Dopo il rinvio di Euro 2020, ora la ridefinizione dei calendari. La Uefa ne ha affidato la stesura a un gruppo di lavoro di 6 persone, ma ha ottenuto dalle leghe europee la firma sulla risoluzione che garantisce la priorità alla conclusione delle coppe Europee rispetto ai campionati nazionali.
Il che implica anche la possibilità di giocare le gare di Coppa nel week-end. Questo complica il destino della Serie A. Se Atalanta (già ai quarti), Juve, Napoli, Inter e Roma vanno fino in fondo in Europa, non ci sarebbero finestre a sufficienza per completare il campionato entro il 30 giugno. La stessa Uefa inoltre ha escluso direttamente l'ipotesi di play-off scudetto. In Italia (ma anche in Spagna) si rischia così di non finire i campionati. I club perderebbero così l'ultima tranche dei contratti con le tv.
Diretta conseguenza sulla prossima stagione, con l'ipotesi di una Serie A a 22 squadre nel 2020/21. Ad allungare ulteriormente i tempi sono i pareri dei medici sportivi, convinti della necessità di ripetere le visite di idoneità dei giocatori. E la Serie A è pronta a valutare anche un "taglio" sugli stipendi.
Resta poi ancora da decidere chi pagherà i 400 milioni di danni per il rinvio degli Europei. L'Uefa ha a disposizione una riserva per disaster recovery di 565 milioni, ma chiede il contributo dei vari Paesi. La quota dell'Italia sarebbe di 60, forse 70 milioni, che però i club non vogliono pagare.
(La Repubblica)