Papalia: «Fate lo stadio a Tor di Valle»

09/03/2020 alle 14:59.
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IL ROMANISTA - Gaetano Papalia, uno dei proprietari della Sais, la società che per tanti anni ha posseduto l'area di e gestito le attività dell'ippodromo prima di cedere i terreni a Luca ed alla sua Eurnova, ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano per parlare della situazione dei terreni di , dove dovrebbe sorgere il . Queste alcune delle sue parole:

"Noi vogliamo semplicemente che si onori il contratto che abbiamo con Eurnova. Punto ebasta. Soltanto che questo contratto non è onorato da otto anni. La nostra società è fallita proprio perché non ha pagato la caparra integrativa che doveva onorare".

 Il suo rapporto con .
"Quando riuscii ad ottenere l’interesse della Roma per , si trovò improvvisamente soggetto promissorio acquirente dell’area dove sarebbe sotto il nuovo stadio. Così mi chiese subito di trasferirgli la proprietà, anche se non poteva pagarla per intero. Per farmi accettare mi diede alcune garanzie, tra le quali, cosa che nessuno sa, il 50% delle azioni di Eurnova in pegno".

Quindi lei sarebbe potenzialmente proprietario di Eurnova?
"La Sais ha in pegno la metà di Eurnova. E questo fu fatto proprio per favorire quanto più possibile il progetto per lo stadio. Altrimenti non avremmo mai ceduto la proprietà dei terreni senza essere pagati. Il problema è che poi Eurnova ha pagato le rate mensili Fini a un paio di anni fa, versando complessivamente una ventina di milioni di euro. Ne deve ancora 23 o 24. E dovrebbe pagarli con i 50 milioni che pagherebbe Vitek. E qui nascerebbero i problemi. Perché vorrebbe rilevare direttamente la Sais dal curatore fallimentare con poco più di 5 milioni (che otterrebbe da Vitek), risparmiando il resto del debito. Il tutto a danno dei soci di Sais che non avrebbero nessun utile. Noi a questo punto siamo stati costretti a chiedere di far valere una clausola risolutiva espressa presente nel contratto, che prevede che la Sais, in caso di mancato pagamento di almeno sei mensilità da parte  di Eurnova, possa risolvere il contratto. Non abbiamo mai esercitato questa clausola per andare incontro alle esigenze di Eurnova, ed ancora di più della Roma e dello stadio. Ma non possiamo nemmeno consentire che si ledano i nostri diritti. Ed abbiamo trascritto in conservatoria questa nostra richiesta proprio per farlo sapere a Vitek, che comprando ora Eurnova rischierebbe poi di trovarsi senza i terreni".

E perché vuole che Vitek sappia queste cose?
"Perché voglio facilitare la Roma al mille per mille. E le dico che se la Roma, il vecchio presidente, il nuovo, o Mauro (il vicepresidente , ndr), trovano una soluzione e mi chiedono di farmi da parte, io lo faccio. E ritiro la richiesta. Con noi sono sempre stati corretti. Non come ".