Le leghe calcistiche europee si preparano a fronteggiare una crisi da oltre 4 miliardi. La Premier League da sola rischia di dover rinunciare a oltre 1 miliardo. Con 9 giornate di campionato rimaste da disputare, l’eventuale annullamento della stagione causerebbe una perdita di circa 800 milioni solo per ciò che riguarda i diritti televisivi e di trasmissione in diretta delle partite, a cui aggiungere la mannaia derivante dai mancati introiti dal botteghino. Per far fronte a questa crisi, la English football league ha approvato lo stanziamento di un fondo da 50 milioni di sterline (55,8 milioni di euro) in favore dei club professionistici, mentre il sindacato dei calciatori ha richiesto un meeting con le leghe, nel quale con ogni probabilità si discuterà sul possibile taglio degli stipendi. Un’ipotesi che sta prendendo corpo in Spagna, dove l’acronimo Erte (Expediente de regulacion de empleo temporal) dove l’Espanyol e Atletico Madrid ha già presentato il piano di riduzione salariale giornaliera del 70% per calciatori, staff sportivo e dirigenti. Si punta alla solidarietà anche in Germania, dove i 4 club della Bundesliga partecipanti alla Champions League (Bayern Monaco, Borussia Dortmund, Rb Lipsia e Bayer Leverkusen) hanno stanziato un fondo da 20 milioni complessivi per i rimanenti club di Bundesliga e Zweite Liga. In Francia, infine, le società professionistiche valutano in circa 600 milioni le potenziali perdite dovute allo stop per l’emergenza Coronavirus.
(il sole 24 ore)