Il calcio ha paura. Per ora non si ferma ma valuta una pausa fino al 3 aprile

08/03/2020 alle 14:46.
82cfd1af-5920-40d6-9221-254bb34db4fa

Anche se l’emergenza coronavirus è sempre più stringente, oggi si giocherà. Il nuovo decreto ha chiuso la Lombardia e altre undici province, ma ha confermato che il calcio a porte chiuse può ripartire. È difficile capire se potrà funzionare e per quanto tempo. Anche perché le incognite si moltiplicano. Cosa succederebbe se rimanesse contagiato un giocatore di serie A? Se lo è chiesto lo stesso Gravina: «Il rischio c’è e dobbiamo essere realisti. Non possiamo escludere nulla». Anche la sospensione del campionato.

Il calcio ha paura. Le società si chiedono sempre più preoccupate se si riuscirà a portare in fondo la stagione. C’è chi spinge per una pausa di riflessione, magari sino al 3 aprile, giorno della scadenza del decreto, bloccando il campionato per le prossime due giornate. La conseguenza sarebbe uno slittamento della stagione e andrebbe in conflitto con l’Europeo che a sua volta comincia a essere a rischio.
Il calcio è sotto pressione e senza certezze, accompagnato da un profondo senso di inquietudine. Almeno oggi si proverà a giocare. Stadi vuoti e sensazioni strane. E monta la polemica sul calcio in chiaro.

(Corsera)