Lo tsunami del Coronavirus rischia di mettere al tappeto la Serie A, in condizioni finanziarie precarie e con un buco nei conti di 750mila euro al giorno, quasi come l’Alitalia. Il buco al botteghino, in caso di cancellazione della stagione, vale, coppe comprese, 150 milioni, quello delle sponsorizzazioni altri 200. Il rosso dell'ultimo bilancio porta il buco accumulato dal 2010 a quota 2 miliardi. i motivi sono tanti: gli incassi da stadio, senza impianti di proprietà sono meno del 10% dei 3,1 miliardi di giro d’affari del business del pallone; quelli da sponsor crescono lentamente; i debiti sfiorano i 3 miliardi; da considerare anche il doping contabile delle plusvalenze sul calciomercato. In Borsa la Juventus ha perso il 50% dal giorno del primo contagio a Codogno, la Roma il 32%, mentre la Lazio il 57%.
Gli effetti collaterali del Coronavirus restano molti: il gioco delle plusvalenze rischia di non funzionare più. Il valore delle star rischia di sgonfiarsi e far quadrare i conti già disastrati del campionato sarebbe a quel punto molto difficile. Infine, se il campionato dovesse fermarsi più a lungo, potrebbero saltare i delicati equilibri del calcio italiano: le tv potrebbero chiedere indietro i soldi alle squadre, così come gli sponsor, mentre i tifosi potrebbero reclamare i soldi dei loro abbonamenti. Uno scenario che la Lega sta provando ad esorcizzare chiedendo aiuti allo Stato.
(La Repubblica)