Il premier Conte fa sentire la sua voce e, per frenare il più possibile il contatto e la circolazione delle persone e dunque del virus, estende a tutta Italia le restrizioni fino al 3 aprile. In questo scenario il calcio non poteva restare fuori, come ha spiegato Conte, anche se nel decreto che uscirà questa mattina è previsto un salvacondotto per i club impegnati nelle competizioni internazionali da giocare a porte chiuse. Si chiedeva al governo un segnale deciso e non aperto a interpretazioni: è arrivato. [..]
Al momento sono tanti i quesiti che si affacciano all'orizzonte. Che succederebbe in caso di campionato non concluso? Farebbe fede la classifica al momento della sospensione? Altro tema è quello legàto agli allenamenti: anche in questo caso esiste nel decreto l'eccezione per gli sportivi professionisti in vista della partecipazione a giochi olimpici o a menifestazioni sportive nazionali e internazionali. Si sa che a livello professionistico i giocatori sono controllatissimi dai settori medici dei club, ma torniamo al punto cruciale: le restrizioni per gli sportivi sono le stesse o sono diverse rispetto a quelle imposte alle persone normali? C'è infine il tema dei diritti tv del campionato acquistati da piattaforme che lecitamente si chiedono cosa ne va del loro investimento. Cosa accadrebbe se dalla sospensione si passasse alla non conclusione del campionato? Verrebbe garantito un fondo di risarcimento? Si andrebbe alla rinegoziazione delle cifre pattuite? [..]
Nessuno al momento se la sente di uscire allo scoperto facendo polemica mentre il Paese è impegnato ad affrontare una situazione estremamente critica, ma già si comincia a parlarne. È necessario allora aprire subito un tavolo per affrontare tutti i quesiti.
(Gasport)