Fonseca: "Inspiegabile, è una questione di testa"

02/02/2020 alle 16:11.
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IL TEMPO (F. BIAFORA) - Non si aspettava una prestazione del genere dalla sua squadra, soprattutto ad una settimana di distanza dal derby, una gara pareggiata ma giocata alla grande contro la squadra più in forma del campionato. Mastica amaro Fonseca dopo il pesante ko in casa del Sassuolo e non trova scuse per quanto fatto vedere dalla Roma, in difficoltà in troppe occasioni sulle ripartenze dei ragazzi di De Zerbi, che hanno aggirato senza alcun problema la prima pressione, riuscendo poi a trovare spazi a tutto campo con il terzetto formato da Berardi, Djuricic e Boga. «Devo fare i complimenti al Sassuolo che ha giocato e vinto bene. La verità è che non abbiamo giocato nel primo tempo. E impossibile vincere se difendiamo così, è difficile spiegare questa differenza tra il derby e questa partita. Per una squadra che vuole vincere sempre non è possibile fare quei primi 45 minuti» la dura analisi del tecnico portoghese al fischio finale di un match che mette a rischio il quarto posto, obiettivo di fondamentale importanze per le casse societarie del club. Fonseca spazza via ogni tipo di alibi e rintraccia il problema principale nell'approccio e nella mentalità con cui è stata affrontata la partita: «Per me è tutta una questione mentale. Se una squadra gioca come abbiamo fatto con la Lazio e poi in questo modo può essere solo mentale la motivazione. Questa era una gara difficile, loro giocano bene e hanno qualità offensiva e infatti tutte le volte che hanno attaccato hanno fatto gol. Ribadisco che è difficile spiegare una difesa così, sono sorpreso e preoccupato. Nell'intervallo abbiamo parlato e la squadra ha fatto meglio, ma era tardi. Non penso che l'addio di Florenzi abbia influito sul gruppo. Questo match non l'abbiamo preparato mentalmente bene». L'allenatore romanista allontana poi qualsiasi tipo di polemica per il colloquio andato in scena a fine partita con Dzeko: «Edin mi ha detto che non c'era bisogno di parlare con l'arbitro, non era un momento per protestare con l'arbitro. Ha cercato di tranquillizzarmi e questa cosa mi è piaciuta. Lo dico chiaramente, non abbiamo perso per l'arbitro e non voglio cercare scuse. Però non capisco la gestione dei cartellini che c'è stata per la Roma. Sette cartellini gialli sono difficili da spiegare». Ora a Fonseca toccherà il compito più difficile: individuare immediatamente il virus e trovare subito una cura.