LEGGO (F. PONCIROLI) - Alla vigilia di Juventus-Roma, gara valida per i quarti di finale di Coppa Italia, ecco Antonello Cuccureddu (70 anni e non sentirli), bandiera della Vecchia Signora (ci ha giocato dal 1969 al 1981) e autore del gol, segnato proprio all’Olimpico contro la Roma, che regalò ai bianconeri lo scudetto del 1973, con il clamoroso sorpasso sul Milan.
Cuccureddu, quel gol del 20 maggio 1973 se lo ricorda bene?
«Certamente. Era l’ultima giornata: eravamo dietro di un punto dal Milan e alla pari con la Lazio. Rivera & C. persero a Verona (5-3, ndr), la Lazio a Napoli e noi, con un mio gol nel finale (87’, ndr), vincemmo a Roma e fu scudetto. Una gioia indimenticabile, un gol storico. Ancora oggi me lo fanno ricordare in tanti».
Stasera allo Stadium la Juventus riceve la Roma in Coppa Italia: in palio la semifinale. Come la mettiamo?
«Una gara difficile. Credo che la Juve, per portare a casa la vittoria, dovrà fare qualcosa in più rispetto alla sfida con il Parma. C’è una grande rivalità con la Roma, da sempre. Non è mai una partita come le altre».
Che ne pensa della Roma di Fonseca?
«Ottimo gruppo, con un grande allenatore che stimo molto e che ha portato idee nuove. Ci sono tanti giovani interessanti come Pellegrini che è cresciuto moltissimo e che ci fa ben sperare in ottica Nazionale. Mi spiace moltissimo per l’infortunio a Zaniolo, ma sono certo che tornerà più forte di prima perché è un campione».
La Juve può contare su un super Cristiano Ronaldo, vero?
«Non è una novità. È al di sopra di tutti gli altri. Se CR7 va, gira tutta la squadra. Sicuramente lui fa la differenza ma deve fare bene anche il resto del gruppo per poter crescere tutti insieme».
C’è pure un De Ligt in crescita, giusto?
«Le sue qualità non sono mai state in discussione. È giovane ma ha anche grandissime potenzialità. Bisogna dargli un po’ di respiro, soprattutto quando sbaglia. Il fatto che è costato tanto lo espone a troppe critiche, a volte esagerate. Se l’hanno pagato così tanto è perché ha qualità importanti, tutto qua. E credo lo stia dimostrando».
Insomma, come finisce Juventus-Roma?
«La Juve deve giocarsela, senza pensare troppo ma cercando di imporre il proprio gioco. Vincere con la Roma non è mai facile e contro questa Roma servirà la miglior Juventus possibile».
Si dice che si giochi troppo nel calcio di oggi. È d’accordo?
«Per me non può essere un sacrificio giocare a calcio. I sacrifici li fanno quelli che si alzano alle 5 del mattino per andare in fabbrica. I giocatori devono solo ringraziare e non possono lamentarsi». Bravo, Antonello.