Calabresi: "Pellegrini un amico vero. De Rossi? E' l’uomo e il calciatore che spero di diventare"

08/01/2020 alle 16:59.
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GIANLUCADIMARZIO.COM (C. GIAMBENE) - Al portale si è raccontato Arturo Calabresi, difensore classe '96 ora in forza all'Amiens con un passato nelle giovanili della Roma. E con il papà, Paolo, seguiva il club giallorosso anche allo stadio: "Andavamo nei distinti. I primi ricordi sono dell’anno dello scudetto, gli ultimi quello dello scudetto mancato con Ranieri allenatore: che silenzio quel ritorno in motorino dopo la beffa di Roma-Sampdoria…". Poi da calciatore. "È la squadra che mi ha formato. Poi hanno fatto altre scelte, ma non è uno scandalo. Mica sono diventato Van Dijk dopo essere andato via. Per la mia crescita era razionale tagliare il cordone ombelicale".

Roma che poi ha affrontato con la maglia del Bologna nel 2018: "Un pomeriggio incredibile. Ero come in una bolla. La prima cosa che ho fatto in campo è stato dare una mazzata a Lollo (Pellegrini, ndr)", che è "un amico vero. La persona più permalosa che conosca, ma anche una di quelle a cui voglio più bene. Vedi quella maglia? Me l’ha data quel giorno. Dopo che li abbiamo battuti 2-0".

Infine, un pensiero anche su Daniele De Rossi: "E' l’uomo e il calciatore che spero di diventare. Non ha mai avuto bisogno di atteggiamenti da bullo per rivendicare il suo carisma o il suo ruolo. L’attenzione che mette nei confronti del prossimo – chiunque esso sia – è la cosa che mi porto di lui sempre".

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