
E' notizia di ieri l'addio di Stramaccioni all'Esteghlal, con la "rivolta" dei tifosi che si sono riversati in piazza per contestare la società iraniana. L'ex allenatore del settore giovanile della Roma è rientrato in Italia e in un'intervista al quotidiano ha toccato anche temi giallorossi, come l'addio di Totti e De Rossi per i quali "mi sanguina il cuore - dice Stramaccioni -. Io sono classe ‘76 come Francesco e nei miei sei anni nelle giovanili giallorosse sono cresciuto accanto a lui, a Vito Scala, a Daniele. Dicono: normale ricambio generazionale. Rispondo: ok. Ma il cuore mi sanguina ugualmente. Certe cose poi le capiamo bene solo a Roma. Come non capivano quando da Bologna, dove giocavo, la domenica prendevo il treno per essere all’Olimpico a tifare la squadra di Mazzone".
Lui, uscito dal vivaio romanista, dal quale l'Under 17 non ha pescato nessun giocatore nell'ultimo Mondiale di categoria: "Così però mi stuzzica nel vivo - la risposta di Stramaccioni -. Il lavoro di Bruno Conti era unico. So che è tornato. Forse qualcuno si è accorto di quanto valeva quando è andato via...".
(Il Messaggero)