Il numero gli piace così tanto che non solo se l’è tatuato, ma lo ha anche scelto come data di nozze. Gianluca Mancini ha il 23 sul braccio, dietro le spalle e nel cuore, visto che è quello che ha scelto come compagno di calcio e di vita. Il motivo è semplice: lo ama in onore di Marco Materazzi, il suo idolo. Difensore come lui, col vizio del gol come lui e con quel carattere che, fin da ragazzino, lo faceva essere un punto fermo negli spogliatoi. Mancini, questo, lo ha sempre saputo, anche perché quando Materazzi diventava campione del mondo aveva appena 10 anni, quattro in più quando vinceva il triplete. In quei giorni decise di tatuarsi il 23.
Il feeling con Smalling è ormai assodato e anche in questo il legame con Materazzi si vede. Come faceva Marco, anche Gianluca ama spesso parlare con i compagni, in allenamento e in partita. Lui stesso si è definito: «Una radiolina» e questa voglia di prendersi responsabilità a Trigoria è molto apprezzata. Ci mette piede, gamba, ma anche il fisico e in questo ricorda davvero Materazzi, di cui, qualche mese fa, Mancini parlava così: «Mi piaceva il suo modo di affrontare la partita, la fisicità e la grinta che metteva su ogni pallone. Il fatto di non avere mai paura, di metterci la faccia anche nei momenti bui. E quando lo ascoltavo nelle interviste era sempre schietto, diceva quello che pensava».
(gasport)