
La produzione cinematografica ma anche la realizzazione concreta di film, la restaurazione di aerei da guerra che poi ama pilotare in prima persona: insomma, c'è da aspettarsi che Dan Friedkin non acquisterà la Roma per guardarla da fuori. 54enne, nato a San Diego, California, poi la Georgetown di Washington e la laurea alla Southern Methodis, quindi la distribuzione del marchio Toyota con la compagnia fondata da suo padre: Friedkin alla fine ha convinto Pallotta a cedere.
L'investimento nella Roma affascina il magnate texano, che aveva già provato a rilevare gli Houston Rockets dell'Nba, anche per una questione relativa ai suoi altri giri d'affari. Il più attratto dalla prospettiva Roma in famiglia, però, è stato da subito uno dei figli di Dan, Ryan Friedkin, che affiancherà gli attuali dirigenti della Roma per imparare come si fa, pronto a fare un passo indietro qualora le cose non dovessero andar bene.
Difficilmente Friedkin compirà scelte per ingraziarsi le folle: difficili ritorni come quelli di Totti o De Rossi, che sarebbero figure scelte per meriti diversi rispetto ai ruoli che andrebbero a ricoprire. Pallotta, invece, resterà con una quota di minoranza.
(La Repubblica)