Dal completamento della due diligence avvenuta a metà novembre, quando Dan Friedkin è stato in visita a Roma, fino a oggi, la trattativa per la rilevazione del pacchetto di maggioranza del club tra lo stesso magnate californiano e James Pallotta è proseguita velocemente. Ora la negoziazione è in una fase delicata dove Friedkin vorrebbe chiudere entro Natale ma ancora non ha convinto del tutto l'attuale presidente giallorosso che vorrebbe incassare 1 miliardo di euro, prezzo poi sceso a 850-900 milioni di euro così divisi: 272 per coprire i debiti del club, 130 (su 150) di aumento di capitale da sottoscrivere per intero entro 31 dicembre 2021 e i rimanenti 450-500 per completare l'operazione (dentro anche gli 80 spesi finora per il progetto stadio). Per accorciare i tempi il tycoon potrebbe fare subito il suo ingresso nell'As Roma SPV LLC, la società che detiene il controllo indiretto di As Roma spa tramite la sua controllata Neep Roma Holding spa, per poi prendere il controllo del club entrando nel cda giallorosso. L'ultima mossa di Pallotta sarà quella di versare entro fine dicembre la prima quota per l'aumento di capitale di circa 40 milioni (la successiva è prevista a marzo), più altri 10 (conversione di vecchi crediti).
Capitolo stadio: l'imprenditore ceco Vitek entro metà dicembre acquisterà da Unicredit i terreni di Tor di Valle. Pallotta e il Comune hanno accolto la notizia con soddisfazione così poi, una volta ottenuto l'ok dal Campidoglio, il nuovo proprietario dovrà trattare con lui per (ri)prendersi l'area su cui costruire l'impianto.