GASPORT - E' intervenuto per i taccuini del quotidiano sportivo Damiano Tommasi, presidente dell'Associazione Italiana Calciatori ed ex centrocampista della Roma, veronese. Queste le dichiarazioni da lui rilasciate a proposito del tema razzismo:
«Credo sia il Paese ad avere un problema con comportamenti razzisti sempre più frequenti. E non è questione che riguarda solo gli stadi, anzi. Per le strade, nei bar, dovunque ormai si respira un clima sempre più pesante (...)».
Sulla possibilità che i calciatori di colore lascino il campo a seguito di insulti razzisti:
«È una soluzione estrema, preferirei che si perfezionasse il meccanismo per cui al primo insulto l’arbitro interrompe la gara, lo speaker fa l’annuncio e si riprende il gioco solo se gli insulti cessano. La procedura comincia a funzionare, anche grazie alla sensibilità degli arbitri, segno che se ognuno dà il proprio contributo il fenomeno si può arginare».
Sul ruolo dei club:
«Tutelare lo spettacolo, adottare il codice di comportamento che hanno sottoscritto, allontanare i violenti e i razzisti. Quello che ha fatto il Verona con Castellini è un bel segnale, come le scelte precedenti di Juventus, Fiorentina e Roma. Ma un ruolo fondamentale, ovviamente, ce l’hanno i tifosi, la cosiddetta maggioranza silenziosa: ho apprezzato molto che il pubblico della Roma abbia accettato l’invito di Dzeko e coperto di applausi i cori contro i napoletani. Questa è la direzione giusta, ma purtroppo la strada è lunga e il fenomeno più ampio. La Serie A, il calcio che finisce in tv è solo la punta dell’iceberg. C’è il mondo sconfinato del calcio dilettante e amatoriale. Noi riceviamo ogni giorno segnalazioni dai campi di tutta Italia: gesti violenti, intimidazioni, manifestazioni razziste. I calciatori sono continuamente sotto tiro».
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