LEGGO (F. PAS.) - Non serviva Milingo con i suoi esorcismi. Ma per battere il “demone” che affliggeva la Roma sono bastati un paio di Padre nostro e tre Ave Maria. Uno per campo di allenamento. E alla fine anche un salto nella cappella del Fulvio Bernardini, ripulita da scatoloni e macchine da giardino, per l’occasione. Monsignor Fischella prima di Roma-Milan si è recato a Trigoria per benedire il centro sportivo. Un gesto che, risultati alla mano, ha funzionato: dopo il rito purificatore sono arrivate tre vittorie di fila, la Roma gira come una macchina perfetta, non c’è stato neanche un infortunato e alcuni giocatori sembrano rinati. Da Pastore a Mancini, passando per Zaniolo e Veretout i calciatori giallorossi sono delle furie della natura. Proprio dalle colonne di Leggo, che aveva seguito l’input sacro(santo) di Mimmo Ferretti, era stato invocato un intervento spirituale: al centro della disputa la chiesa del centro sportivo, abbandonata da anni e mai sconsacrata. Trasformata ad hoc in una stanza degli orrori, dove infilare decespugliatori e vecchi fratini. La Roma non ha avviato la pratica di sconsacrazione anche perché proprio monsignor Fisichella ha invitato la società a pregare di più. Ecco allora che quel luogo sacro è tornato ad esser tale. Non serviva tanto, bastava solo un po’ di rispetto per la spiritualità. In questo la Roma ora gioca da Dio.