LEGGO (F. BALZANI) - Un certo Albert Einstein asseriva che la coincidenza è il modo di Dio per restare anonimo. E allora chissà che non ci sia qualcosa di ultraterreno nello straordinario incrocio che riguarderà ancora una volta Claudio Ranieri e la Roma.
Il destino torna a far incontrare il tecnico di San Saba e la squadra giallorossa. Stavolta, però, non dalla stessa parte. Domenica, infatti, er Fettina sederà per la prima volta sulla panchina della Sampdoria dopo aver sostituito quel Di Francesco di cui già aveva preso il posto a Trigoria circa 6 mesi fa. E il primo avversario che Ranieri si troverà di fronte sarà proprio la Roma al Marassi. Lo stadio dove, guarda un po' le coincidenze, si concluse la sua prima avventura da allenatore giallorosso. Era il 2011 e il 4-3 in rimonta del Genoa decretò la fine del rapporto che - e anche qui tornano le coincidenze - aveva vissuto il suo capitolo più drammatico proprio contro la Sampdoria di Cassano e Pazzini. Il 25 aprile del 2010, infatti, la sconfitta interna coi doriani costò alla Roma la conquista di uno scudetto che sarebbe stato storico. Non quanto quello col Leicester, ma quasi.
La seconda avventura a Trigoria, invece, è roba recente. Ranieri a marzo è stato chiamato a sostituire un Di Francesco ormai in bambola. L'obiettivo era centrare il quarto posto, ma sembrava impossibile. E nonostante gli sforzi Claudio - che accettò senza pensarci un contratto di appena 3 mesi - riuscì solo a garantire un posto in Europa League. Niente rinnovo quindi, ma una grande manifestazione d'amore dell'Olimpico che fece letteralmente piangere Ranieri all'ultima giornata col Parma. Niente abbracci, invece, con la dirigenza che preferì investire sull'ennesima scommessa. Ovvero Fonseca che proprio domenica cercherà a Genova tre punti d'oro nella corsa Champions dopo i due passi falsi con Wolfsberger e Cagliari. La Samp, invece, deve risollevarsi dall'ultimo posto. E quindi non ci sarà troppo spazio per i sentimentalismi.
Tra gli squilli di tromba della seconda Roma di Ranieri proprio la vittoria a Marassi sulla Sampdoria con l'ultimo gol romanista di quel De Rossi che Ranieri difese pubblicamente in più di una conferenza stampa. C'era anche Totti in tribuna (nello stadio dove segnò forse il suo gol più bello in carriera) come dirigente. Oggi Daniele è in Argentina, Francesco si diverte a calciotto e Claudio prova l'ennesima impresa a Genova. Che spreco.