Veretoutto: con il francese in campo la Roma ha cambiato marcia

24/09/2019 alle 13:12.
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LEGGO (F. BALZANI) - E' tutto Vero, anzi è Veretout. Perché se dietro alla vittoria da pazzi col c'è la faccia sorridente di e la manona di Pau Lopez, non si può dimenticare quella cavalcata al 93' da Rivoluzione Francese di Air Jordan della Loira che ha portato poi alla capocciata vincente del bosniaco. Veretout è il regista che mancava alla Roma e che dal suo ingresso in campo ha portato solo vittorie cancellando un finale di stagione con la tutto da dimenticare. La Roma e Veretout d'altronde si sono cercati e voluti anche quando il destino del francese sembrava aver preso prima la strada di Milano, sponda rossonero.

Oggi Jordan, voluto fortemente da Fonseca, è il motore di una Roma che si muove compatta. Nelle due partite con e ha recuperato la bellezza di 15 palloni con 6 contrasti vinti. Più di qualsiasi altro compagno. Solo frangiflutti? Assolutamente no. Perché Veretout imposta alla grande: 8 dribbling riusciti su 10, dieci lanci lunghi azzeccati su 12. Senza dimenticare la media 11 km percorsi a partita che lo portano tra i primi tre della rosa. Numeri da gran giocatore. Quello che Jordan è stato solo a tratti in una carriera che ha vissuto l'exploit nel suo primo anno alla . Troppo poco per conquistare la maglia della nazionale. Un obiettivo concreto in vista degli Europei magari proprio prendendo il posto di quello Nzonzi che nessuno rimpiange.

L'asse con Pellegrini e passa per Casal Palocco, il quartiere dove vivono (e si incontrano) i tre in ville con piscina, animali, scivoli e altalene per i figli. Veretout ne ha due, donati dalla moglie Sabrina Merlos salita alle cronaca per le brutte parole (poi rimangiate) su di qualche mese fa: "In azzurro Jordan guadagnerebbe il triplo ma penso che sia meglio guadagnare meno che essere uccisi". Frase infelice mentre felice è il momento del marito che ieri a Roma Tv ha sorriso: "Mi sento molto bene. Abbiamo fatto un gran gol, di gruppo. Giochiamo bene e possiamo fare molto di più soprattutto negli ultimi 30 metri. Mi piace dare il 100% per la squadra ed esaltare gli altri giocatori. Mi piace andare avanti, ma anche prendere la palla e far giocare gli altri. Amo anche difendere e fermare un avversario". Insomma mi piace fare tutto. Sulla scelta di venire alla Roma: "Importante la telefonata di Fonseca, ma onestamente sarei venuto pure senza di lui. Questa è una grande squadra. Ora però basta esultare, dobbiamo battere l'Atalanta".