IL TEMPO (F. BIAFORA) - Il 173° derby della Capitale della storia sarà il match d'esordio di Fonseca contro la Lazio, ma sarà anche la prima stracittadina, dopo oltre due decenni, senza uno tra Totti e De Rossi nella rosa della Roma. La storia recente ha raccontato l'addio di DDR, volato in Argentina dopo la scelta della dirigenza di viale Tolstoj di non rinnovargli il contratto e di offrirgli un posto in società, e le dimissioni dell'ex numero 10, che ha spiegato per filo e per segno i motivi della decisione in una conferenza fiume andata in scena a metà giugno. Sarà una sensazione strana per tutti non vedere una delle due bandiere tra campo e panchina, basti pensare che l'esordio di Totti nel derby risale al 6 marzo 1994, in una serata che all'epoca portò alla definitiva rottura tra Giannini e Franco Sensi per l'errore su calcio di rigore. Da allora saranno in totale 44 le partite giocate dal Capitano contro i biancocelesti, condite da 11 gol segnati, che, a braccetto con Da Costa, lo rendono il miglior marcatore della contesa cittadina.
Il battesimo di De Rossi risale invece al novembre del 2003, quando a pochi minuti dalla fine subentra al posto di Cassano con la Roma in vantaggio per 1-0 grazie al tacco di Mancini. In settimana Totti è tornato a parlare dopo un lungo silenzio, annunciando la possibile presenza sugli spalti dell'Olimpico: «È più si che no, potrei esserci. Sto valutando. Certo sarebbe la prima volta senza allo stadio a vedere il derby dal vivo. Anche da infortunato o squalificato ero sempre là. Questo mi fa pensare». Sarà sicuramente assente De Rossi, che questa notte giocherà il primo Superclasico contro il River Plate nella sua seconda vita al Boca Juniors. Siamo però sicuri che per nulla al mondo si perderà la sfida (disputata all'ora di pranzo argentina) della Roma con gli eterni rivali della Lazio, magari dopo essersi fatto già sentire con gli ex compagni, in particolare coni «romani» Florenzi e Pellegrini, per caricarli e motivarli.