IL MESSAGGERO (A. VALENTINI) - Se per le auto funziona sempre lo slogan dell’usato sicuro, per il calcio di oggi vale quello dei piedi sicuri. E la garanzia sta nei gol e nelle prodezze di campioni senza età. Se gli anni non pesano, i 137 del quartetto Dzeko - Llorente - Ronaldo -Ribery consegnano alle cronache 4 attaccanti intramontabili che continuano a dare spettacolo e a fare gol dappertutto, tra Campionati,Coppe e Nazionali. E non è finita, a giudicare dalla freschezza atletica, dalla tenacia, dalla convinzione che restano il loro segno distintivo e suonano come un monito per tanti giovani in carriera. Non è solo questione di soldi,ma di una carica agonistica e di una professionalità fuori dal comune, coltivata giorno per giorno. Forse - ma solo forse - a Roma si saranno convinti che il miglior acquisto di quest’anno (insieme al neo arrivato Veretout) si chiama Dzeko che in estate qualcuno avrebbe voluto sbolognare altrove: 335 gol in carriera, tra club e Nazionale, con la forza di andare a saltare sui corner difensivi, farsi trovare a centrocampo per portare su la squadra e concludere in gol anche al 90’, come domenica a Bologna, sulla via dei 34 anni. Continua a battere record Cristiano Ronaldo che di gol finora ne ha firmati quasi 700 (603 con le squadre di club, 93 con la maglia del Portogallo). Questa Serie A così vituperata ha ritrovato gente come Fernando Llorente nel Napoli o il “debuttante” italiano Ribery nella Fiorentina, capaci entrambi a 34 e 36 anni di riscaldare i cuori e convincere con l’esempio della serietà. Tra gli “stagionati” resistono il 36enne Quagliarella (capocannoniere con 26 gol la scorsa stagione) ma anche Palacio, Pandev, Floccari.A parte Dzeko, la Roma ha in Kolarov (34 anni) il suo gladiatore, mentre per la Lazio Parolo (34) e Lulic (33) vincono la sfida con l’anagrafe.