Aleks Kolarov è un raggio di sole. Dopo la rete all’esordio contro il Genoa, il serbo si è ripetuto al derby, realizzando il rigore sotto la curva Nord, davanti ai suoi ex tifosi. Ha esultato come già aveva fatto lo scorso anno quando, sempre all’andata, aveva segnato la sua prima rete alla Lazio con la maglia della Roma. In totale è a quota tre centri nei derby, visto che dieci anni fa segnò anche con i biancocelesti. Per raggiungere Selmosson, «raggio di luna», appunto, però la strada è ancora lunga. Lo svedese, che costò alla Roma 135 milioni di lire, negli Anni 50 realizzò cinque reti nei derby, di cui 2 da laziale e 3 da romanista. Kolarov, sulla carta, ha soltanto un’altra occasione per migliorare il bottino, ma - Coppa Italia permettendo o eventualmente un incrocio in Europa League - non è detto che quello del girone di ritorno sia il suo ultimo derby. [..] Dopo la sosta, quando rientrerà Spinazzola, potrebbe avere qualche turno di riposo, ma sembra difficile, se non impossibile, che Fonseca cambi le gerarchie. Perché Kolarov non è solo il regista difensivo o colui che batte le punizioni e gran parte degli angoli, ma è anche quel leader di cui una squadra che deve ancora formarsi («abbiamo fatto una vera e propria rivoluzione», ha ammesso Petrachi) ha un disperato bisogno.

(gasport)