IL MESSAGGERO (P. LIGUORI) - Contro l’Atalanta le difficoltà della prova aumentano ancora, rispetto a Bologna. E’ vero che si gioca all’Olimpico, ma la squadra di Gasperini ormai da anni è un avversario molto ostico. L’anno scorso furono due pareggi, ma alla fine i nerazzurri conquistarono il posto in Champions. E anche adesso non conta la sconfitta dei nerazzurri a Zagabria, quanto il pareggio conquistato in rimonta, con testardo orgoglio, contro la Fiorentina. La Roma è in fase positiva, galvanizzata da quel gol di Dzeko in extremis e ancora di più dalla assoluta pulizia dell’azione che l’ha generato: un capolavoro, dopo 95 minuti di gioco. C’è fiducia e consapevolezza nella propria forza, almeno in attacco, un paradossale rovesciamento di tutti i dubbi che hanno accompagnato le decisioni della proprietà e le vicende di mercato. Dzeko era fuori, con oltre un piede e mezzo? Eccolo là, in maglia giallorossa, a dettare i tempi del gioco e le finalizzazioni. Zaniolo era in crisi e dato già altrove? E invece oggi si discute su quanti minuti debba giocare. Molti meriti sono di Paulo Fonseca, altri del carattere dello spogliatoio, che pure incide. Oggi ci saranno nuove entrate e nuove uscite, speriamo senza polemiche. Ma sarà ancora una volta la fase difensiva a sopportare il vero esame.