Se associassimo la lettera «S» al Basaksehir Istanbul ad una parola, la scelta cadrebbe probabilmente su «sorpresa», ma non certo su «simpatia». La squadra allenata dall’ex interista Okan Buruk, infatti, agli occhi di tanti tifosi turchi sconta il fatto di avere fama di essere la squadra del presidente Erdogan (…).Amministrato senza azionariato popolare (una diversità sensibile rispetto al panorama turco), dal punto di vista dei risultati il decollo del Basaksehir è stato immediato. Tornati in Superlega, non c’è mai stato un piazzamento inferiore al 4° posto, col titolo sfiorato nell’ultima stagione (…). Dopo aver ceduto Under proprio alla Roma, al Basaksehir (…) sono arrivate ex stelle come Adebayor e Clichy, oltre che ex della Serie A come Inler (non in lista Uefa), Elia (ex Juve) e quel Robinho che tra Real Madrid e Milan ha incantato l’Europa. Il brasiliano però non è a Roma. Scelta tecnica, spiegano, anche se il pensiero va anche alla condanna a 9 anni per violenza carnale ricevuta per un episodio del 2014. Ma a proposito di condanne, non c’è andato leggero neppure l’ultima star, Arda Turan, che la scorsa settimana ha avuto una pena di 2 anni e 8 mesi per detenzione illegale di arma da fuoco e violenza privata. Insomma, se al quadro si aggiunge che Skrtel è infortunato e la squadra è reduce da un brutto avvio, l’avversario non pare irresistibile (…). Il tecnico Okan (…) non getta la spugna. «La squadra di Fonseca segna, ma subisce parecchi gol. Proveremo a sfruttarne le debolezze con Visca (…)».
(gasport)