IL TEMPO - La battaglia per il futuro della Champions League è ripartita nella 23a assemblea dell'Associazione europea dei club (ECA) a Ginevra. La riforma, ipotizzata al via dal 2024, include l'introduzione di partite da giocare nel fine settimana, un format con quattro gruppi da otto squadre e un sistema a più livelli con retrocessioni e promozioni che vedrebbero automaticamente le prime sei squadre di ciascun gruppo qualificarsi per la competizione dell'anno successivo.
"Crediamo fermamente che, qualsiasi cosa riservi il futuro, dobbiamo mantenere una simbiosi forte con i campionati nazionali". E' questo il messaggio di apertura che arriva da Andrea Agnelli, presidente dell'Eca. Nei mesi scorsi non sono mancate le tensioni fra Eca e Uefa da un lato e Federazioni e Leghe, col fantasma di una Superlega che potesse oscurare i campionati nazionali. "Abbiamo punti di vista diversi sui format e sui principi, ci sono questioni legate ai calendari, lo capisco ma - sottolinea ancora Agnelli - c'è in generale I'accettazione che debba esserci una riforma per la stagione 2024-25". Presenti, tra gli altri, il vicepresidente della Roma Baldissoni, il patron del Napoli De Laurentiis, Zhang jr e Marotta per I'Inter.