Zaniolo ha le idee chiare. «Non mi aspettavo di avere un impatto così visto che avevo molto da imparare. Devo migliorare in campo, ma anche nella vita». Stop, quindi, ad atteggiamenti poco graditi a tecnici e dirigenti, ma senza perdere la leggerezza dei vent’anni: «Non sono Totti, ma un giorno spero di essere altrettanto bravo. L’unica cosa che posso fare è allenarmi duramente, fidandomi dell’allenatore». Dopo i ringraziamenti a Di Francesco, arrivano le parole al miele per De Rossi e per la Roma stessa: «Daniele era sempre concentrato sulla Roma e io sto cercando di fare questo per mettere la Roma al centro. Ora è tempo di scrivere la mia, di storia». In quale zona del campo? «Mi piace giocare come un numero 8 o centrocampista difensivo. Per ora giocherò in qualsiasi posizione, ma forse un giorno mi sistemerò un po’ più in fondo, a meno che un allenatore non mi veda totalmente regista avanzato». Mentre si discute, quindi, se renda di più come esterno o trequartista, ecco che Zaniolo a sorpresa mischia le carte. In fondo, è un semplice ragazzo di vent’anni.
(gasport)