«La competizione e la voglia di vincere sono simili a quelli di una partita di A», dice parlando degli esports Alessandro Florenzi, che sa di cosa parla visto che di quelle partite ne ha giocate 214. Contando anche quelle di Daniele De Rossi si arriva a 673, un patrimonio calcistico che decide di investire in una nuova frontiera competitiva: i due ex compagni della Roma hanno acquistato delle quote dei Mkers, team italiano tra i più importanti in Europa nell’ambito dei videogames competitivi. Sport vero e sport virtuale sono mondi in collisione già da un po’ anche in Italia, seguendo l’esempio di quanto accade all’estero i nostri club hanno creato una divisione esports (Samp e Roma prime, ma anche Cagliari, Parma, Bologna, Empoli…) però è la prima volta che due italiani si tuffano in un investimento del genere. (...) Sotto questo punto di vista i Mkers di De Rossi e Florenzi sono un signor inizio: un team giovane ma che ha già vinto un po’, con sponsor (Armani Exchange) e giocatori (Lev Vinken per Fifa o il fortissimo coreano Classic, appena ingaggiato per Starcraft II) di punta. E già un certo legame giallorosso: Daniele «IcePrinsipe» Paolucci, top player di Fifa, ha un passato nelle giovanili della Roma e giocava a centrocampo insieme a Lorenzo Pellegrini. De Rossi è entusiasta dell’investimento: «I pro players sono già idoli, negli Stati Uniti riempiono i palazzetti e magari un giorno sarà così pure da noi». Paolo Cisaria, Ceo del team, sulla stessa linea: «L’operazione dimostra quanto gli esports si avvicinino agli altri sport in termini di mercato, notorietà e appeal. Spero sia un contributo utile non solo per noi ma per tutto il sistema esportivo italiano».
(gasport)