IL TEMPO (F. M. MAGLIARO) - Il Comune di Fiumicino potrebbe essere il «piano B» della Roma nel caso in cui saltasse il tavolo col Campidoglio per Tor di Valle, invece la Lazio potrebbe essere il «piano B» di Montino, sindaco di Fiumicino. «Se saltasse l'interlocuzione con la Roma, perché magari si sblocca la situazione a Tor di Valle, e si presentasse Lotito dicendo "ho in mente di fare lo stadio della Lazio", io sono disponibile, apro porte e finestre e dico "benissimo, discutiamone". Non ho una pregiudiziale da club, faccio l'amministratore pubblico e quindi penso al meglio della città».
Questo è quanto ha detto, ai microfoni di RadioRadio, il sindaco Montino, che ha aggiunto: «A quel punto Lotito dovrà decidere se lasciare il versante Nord Est della Capitale e andare sul versante Ovest. Ci siamo sentiti per altro, e non su questo». Ovviamente, in attesa della risposta da parte della Regione sulla richiesta, avanzata lo scorso 19 luglio dalla Roma, di chiarimenti in merito ai legami fra Stadio e opere di mobilità gestite da altri soggetti (l'ammodernamento della Roma-Lido di Ostia finanziato e gestito dalla Regione stessa), continua a tenere banco in un profluvio di dichiarazioni la possibile via d'uscita, cioè spostare il progetto giallorosso a Fiumicino. Ipotesi plausibile solo a condizione che la Roma e il Campidoglio rompessero e ci si trovasse in tribunale. Ma, intanto, Montino, da vecchia volpe della politica, si infila nelle difficoltà della Raggi e dei 5Stelle chiarendo che «non è vero che la maggior parte dei terreni sia di Leonardo Caltagirone ma di una ventina di proprietari con destinazione d'uso centro logistico, commerciale e attività sportive».