IL MESSAGGERO (S. CARINA) - Da un lato Marotta che traccia il doppio identikit per l'attacco dell'Inter: «Siamo alla ricerca di due punte, una di esperienza e una giovane. Ma no a spese folli». Dall'altro Paratici che ribadisce la linea-Juve a Higuain. In mezzo la Roma, in attesa su entrambi i fronti. Una cosa è certa: da ieri il domino dei centravanti, dopo uno stallo di durato una decina di giorni, è pronto a partire. Con il Napoli, terzo incomodo. Andiamo con ordine: a far partire la giostra dei 9, sarà la cessione di Dzeko. L'Inter ha l'esigenza di placare il malumore sempre più evidente di Conte. E in quest'ottica, il bosniaco è l'acquisto più semplice. Le parole di Marotta allontano infatti la chimera Lukaku: il belga non è né così «esperto» tantomeno giovane. E soprattutto la frenata sugli investimenti troppo onerosi («Non possiamo farli») chiude in anticipo una delle telenovele dell'estate.
IL LASCIAPASSARE - Più facile arrivare a Dzeko. C'è già l'intesa con Edin e quella con la Roma - al netto delle rispettive posizioni di partenza (10-20) - è più vicina di quello che si pensi. Dodici milioni l'offerta nerazzurra, diciotto la richiesta giallorossa. Con i bonus, la differenza sarà colmata. A Milano sperano intorno ai 15 milioni. A Trigoria, si augurano di spuntare qualcosa in più. Nel weekend, con il ritorno di Marotta e Ausilio, il quadro sarà più chiaro. Con Dzeko all'Inter, il secondo tassello del domino vedrà coinvolto Higuain. Prima della gara amichevole con il Tottenham, Paratici (insieme a Nedved) ha avuto un colloquio franco e diretto con il Pipita. Messaggio inequivocabile: non rientri più nei nostri piani. Non una novità per l'argentino che per partire non vuole perdere nemmeno un centesimo di quanto attualmente guadagna. Per questo motivo, al netto delle chiusura mediatica del fratello agente, la Juventus e Higuain stanno ragionando su una doppia ipotesi: 1) spalmare il biennale attuale in un quadriennale, rendendo così più agevole l'ammortamento a bilancio, al quale poi sommare una buonuscita esigua 2) lasciare l'incombenza contrattuale alla Roma e concedere al centravanti una buonuscita più ricca, tale da colmare la differenza tra quanto percepirà sino al 2021 e quanto è disposto ad offrirgli Petrachi. Per la Juventus, l'addio del Pipita sarà soltanto il primo passo verso Icardi. Perché per ingaggiare l'interista, a Torino debbono cedere anche Mandzukic (che al momento non ha offerte) e Kean (che invece ha mercato in Premier). Sarri ha già la carta di riserva in casa: senza Icardi e con Ronaldo che preferisce partire leggermente spostato sulla fascia, il centravanti diventerebbe Dybala. Ricalcando così quanto già fatto con Mertens al Napoli che a quel punto avrebbe la strada spianata per Icardi.
MANCINO A DESTRA - Tornando alla Roma, Petrachi non può far altro che attendere. Il ds salentino - che ieri ha ripreso i contatti con l'entourage di Alderwereild - ha già l'accordo con Paratici per prendere l'attaccante in prestito ma non può muoversi se l'argentino non trova l'intesa con la Juve e soprattutto l'Inter non affonda il colpo per Dzeko. Anche perché da questo incastro, dipenderà anche la scelta dell'esterno. Nonostante gli elementi a disposizione di Fonseca possano giocare su entrambe le fasce, sulla carta la Roma ne ha tre a sinistra (Perotti, Kluivert e Florenzi) e uno a destra (Under). Al portoghese piace Suso ma il Milan non accetta lo scambio alla pari con Schick (e nicchia anche su Nzonzi). Il ds salentino non ha depennato Malcom, offertogli a sorpresa negli ultimi giorni.