Il derby di Palamara: dopo Lotito alle cene pure il giallorosso Ranieri

04/07/2019 alle 16:14.
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LA VERITÀ (G. AMADORI) -In nome della par condicio, dopo quella del presidente della Lazio Claudio Lotito, nell'inchiesta sul mercato delle nomine al Csm spunta anche la voce dell'ex allenatore della Roma Claudio Rainieri, che alla Verità Luca Palamara, pm al centro dell'indagine, ha definito «un amico». Sono quasi le 21 di mercoledì 8 maggio e a casa di Agazio Loiero, ex ministro del governo Prodi, sta per iniziare una cena in onore del mister. Gli invitati sono quasi tutti calabresi, tranne il tecnico, romano del Testaccio, considerato corregionale ad honorem per aver giocato otto anni con il Catanzaro. Lo stesso , quando stava per diventare campione d'Inghilterra, dichiarò tra lo stupore generale: «Il mio Leicester ricorda il Catanzaro di Gigi Di Marzio (...) era una squadra come questa, un gruppo di amici».

Tra gli ospiti ci sono anche Palamara, con moglie e trojan al seguito e diversi medici, come il cardiologo Franco Romeo. C'è pure l'avvocato Guido Calvi, ex consigliere del Csm ed ex deputato di Pds e Ds, in veste di romanista. Le Fiamme gialle nei brogliacci annotano che alcuni invitati in ascensore «continuano a parlare di torte, facendo riferimento alla mamma di Claudio (verosimilmente , riconoscimento vocale). Nelle carte si legge che «Palamara, Claudio e altro uomo parlano di calcio e di una foto non meglio specificata, si cui Palamara dice: "Senti ma (incomprensibile) te l'ho fatta vedé la foto che glio ho mandato (...) le donne parlano di una copertina con foto di Icardi». Il discorso passa alle nomine della magistratura. Palamara, a proposito di quella per il procuratore di Roma dice: «Siamo in un periodo di fratelli coltelli, no? Volano i coltelli... è una guerra all'ultimo sangue...». Nelle trascrizioni vengono riportate più le parole di Palamara che non quelle di .  Chi c'era ricorda che l'allora allenatore della Roma era più loquace del pm, su cui si stavano addensando le nubi dell'inchiesta di Perugia. Durante la serata un medico apostrofava «Luca (Palamara, ndr), è il mentore di mia figlia, di Camilla... pure della figlia di Frank Romeo (...) sei un caposcuola, sei il Guido Guinizzelli della magistratura».

Palamara, organizzatore di tornei di calcetto, racconta dell'esperienza nella Nazionale magistrati e parla della semifinale di Liverpool-, giocata il giorno prima e finita 4-0. Il discorso torna sulle nomine e Palamara spiega che «c'è una cordata che vuole Lo Voi (...) ideale successore di Pignatone (...) e un'altra scuola di pensiero che invece vuole il cambiamento». Uno dei presenti ricorda che deve essere nominato pure generale della Guardia di finanza e inizia la frase: «Noi facciamo il tifo per...». Palamara la completa: «Zaf». Un'altra voce s'accalora: «Cioè il più bravo di tutti è Zafarana (Giuseppe, nominato il 20 maggio, ndr)... però dice che è troppo giovane, ha 55 anni».

E allora Loiero tira fuori un ricordo di quando era un giovane deputato dc e ottenne la nomina a comandante generale dei carabinieri del cinquantacinquenne Antonio Viesti di cui era diventato amico. Ci riuscì presentandolo all'allora premier Ciriaco De Mita: «Vede me, vede questo... pensa che è un calabrese... questa è un'associazione». In realtà Viesti era pugliese. Nel discorso viene anche fuori il nome del generale Ciro Di Martino e conferma che è stato vicepresidente della Roma. I commensali parlano dei sondaggi sui 5 stelle, dello scontro tra Luigi Di Maio e Virginia Raggi, dei fischi contro quest'ultima per la storia della famiglia rom ospitata in una casa popolare, della vicenda giudiziaria del sottosegretario Armando Siri di cui si occupa il procuratore aggiunto Paolo Ielo, nello «scandalo» del governatore calabrese Mario Oliverio, sotto inchiesta a Catanzaro. I commensali fanno anche considerazioni politiche su Nicola Gratteri, procuratore di Catanzaro, che nel 2014 «non è stato nominato ministro della Giustizia» dal governo Renzi. Quindi si parla nuovamente di pallone. Si discute del calcio scommesse degli anni Ottanta. calvi ricorda di aver difeso il laziale Giuseppe Wilsone di essere stato giudicato al Coni ai tempi di Calciopoli. Nel corso della serata, ovviamente, si rende onore anche alla favola del Leicester di Caludio , campione d'Inghilterra nel 2016 (...).