LA REPUBBLICA (F. FERRAZZA) - «Le mie aspettative sono cresciute, i giocatori lo hanno capito. E chi non lo capisce, avrà difficoltà a far parte di questo gruppo». È diretto, Paulo Fonseca, e ribadisce le enormi pressioni che sta mettendo sulle spalle di una Roma in fase embrionale. Poco più di una sgambatura il primo dei cinque test amichevoli organizzati per il periodo di ritiro a Trigoria. Contro il Tor Sapienza finisce 12-0 per i giallorossi, con varie indicazioni annotate da Fonseca sul suo taccuino. «Le sensazioni sono buone — continua l’analisi del tecnico portoghese — era importante trasferire in campo le idee su cui abbiamo lavorato in questi giorni. I giocatori hanno messo in pratica ragionamenti e intenzioni collettive. C’è ovviamente da migliorare: ho dato 45 minuto a tutti i giocatori e le risposte sono state soddisfacenti».
Si riparte con il 4-2-3-1, con Dzeko — centravanti con la valigia pronta — in gol e alternato a Schick (anche lui in gol) e con un Fonseca che ribadisce, quasi ossessivamente, i suoi concetti. «Il nostro obiettivo è avere una squadra alta, con la difesa che accorcia e la chiara intenzione nel recuperare palla velocemente, anche se ovviamente il livello non era troppo alto, oggi. Il nostro marchio di fabbrica deve essere il pressing alto e la reazione immediata quando si perde palla. E la continua comunicazione». Un parlare e guidare di continuo i movimenti, in campo, che ha come dote naturale Pau Lopez, voluto con forza dal tecnico. Ieri è intanto rientrato dalla vacanze, con qualche giorno d’anticipo, Zaniolo: visite mediche e subito al lavoro a Trigoria, per scacciare i tanti rumors di mercato che lo vedono in uscita (Juve o Tottenham le destinazioni possibili). Vicinissimo l’accordo con la Fiorentina per l’acquisto di Jordan Veretout.