(…) Paulo Fonseca – che nel 2017 stupì il mondo del calcio presentandosi in conferenza stampa mascherato come il giustiziere di lingua spagnola per adempiere alla promessa formulata per il passaggio del turno in Champions (al posto del Napoli) – ha raccontato: «Quando ero piccolo non c’erano molti soldi e il costume di Zorro era quello più facile per mascherarmi a Carnevale». Nei giorni del benessere, l’allenatore portoghese non ha dimenticato il passato e così alla Roma – se tutto andrà per il verso giusto – porterà in dote anche un passato che lo rende in qualche modo anche simpaticamente stravagante. Di sicuro non è comune che un allenatore sempre estremamente elegante anche in panchina, sia anche uno scatenato batterista. Sarà per questo – per essere in qualche modo così «multitasking» – lo raccontano dotato di gran fascino nel mondo femminile (…). Fonseca, nato nel 1973 in Mozambico proprio quando l’isola lotta per ottenere l’indipendenza dal Portogallo, si trasferisce nel Vecchio Continente a Barreiro, dove prima gioca e poi diventa allenatore, nel 1981 alla Barreirense. E’ in questa cittadina che conosce nel 1995 la sua prima moglie Sandra, sposata nel 1999, dalla quale ha Diego (20 anni) e Beatriz (14). Ma col trasferimento in Ucraina l’allenatore cambia tutto, anche moglie. Lì infatti conosce Katherine Ostroushko, capo ufficio stampa di Akhmetov, il presidente dello Shakhtar. È di nuovo grande amore, così grande da lasciare la moglie e risposarsi nel 2018 (…). A proposito, è lei è quella di cui ha detto: «Se vado alla Dinamo Kiev si arrabbia». Non crediamo ci sia questo pericolo, perché la Roma lo attende, offrendogli un biennale (con opzione) a circa 2,5 milioni più bonus. Il vertice di Madrid col ceo Fienga e il d.s. «in pectore» Petrachi è andato bene, anche se è stata notata l’assenza di Totti. Comunque, proprio un anno e mezzo fa – nei giorni della sfida col Napoli per il passaggio agli ottavi di Champions – con le sue parole alla «Gazzetta» è parso profetico sul rapporto col nostro Paese. «(…). Io in Italia? Perché no? Avete una delle migliori leghe in Europa, ottimi giocatori, gente che ama il calcio». A Roma ne troverebbe parecchia. Per questo non vede l’ora di cominciare la nuova avventura. Certo, ci sono alcuni dettagli da mettere a posto. E se la clausola (circa 4 milioni) che lega Fonseca allo Shakhtar pare aggirabile, l’impressione è che la trattativa l’allenatore debba farla direttamente col presidente Akhmetov (…).
(gasport)