La riunione ètecnica, ma la svolta è politica e punta a far sì che sia la Roma a sfilarsi entro l’estate dal progetto di Tor di Valle. Negli uffici del dipartimento Urbanistica del Comune, all’Eur, il Campidoglio rinforzerà sulla questione stadio la linea stabilita dopo la batosta alle Europee. Si continuerà, cioè, a lavorare sui contenuti della Convenzione urbanistica
La linea è questa: sì all’impianto purché venga aperto non prima che tutte le opere pubbliche siano ultimate. Bocciata di fatto la richiesta della Roma che spinge per la posa del primo mattone e per tenere l’affare stadio totalmente scollegato dai tempi degli appalti per le opere pubbliche.
Un muro contro muro che il Campidoglio ha deciso a tavolino con l’obiettivo di riconquistare il feeling con le periferie, adesso quasi tutte di marca leghista, con la consapevolezza che l’eventuale naufragio del progetto di Tor di Valle non andrebbe ormai ad incidere nel rapporto con la città romanista. Del resto dopo il taglio delle bandiere giallorosse, prima De Rossi e ieri Totti, la fiducia nel presidente James Pallotta è ai minimi termini. L'obiettivo dell'aministrazione M5S è quello di sfilarsi ma senza un diniego ufficiale: il no definitivo dovrà pronunciarlo Pallotta.
(corsera)