LEGGO (F. BALZANI) - L'alba del giorno dopo è sempre la più dura. Ne hanno vissute tante i tifosi della Roma negli ultimi anni: dalla finale di coppa Italia persa con la Lazio agli addii di Totti e De Rossi passando per i 7-1 subiti con Bayern e Fiorentina. Quella di ieri, però, è stata ancora più amara. Perché ora arriva il difficile, perché ora - come hanno annunciato Totti e Ranieri - bisogna affrontare un ridimensionamento tecnico importante e l'ennesima rivoluzione. I no di Sarri, Conte e Gasperini sono arrivati proprio per questo. Fonseca, invece, ha accettato ma non sa ancora che tipo di squadra allenerà. E non sa ancora se la Roma giocherà o meno i preliminari di Europa League. La probabile rinuncia del Milan - che l'Uefa accetterebbe come una sorta di squalifica - spalancherebbe le porte dei gironi ai giallorossi che verrebbero sostituiti nel secondo turno preliminare (oggi sorteggio a Nyon) dal Torino. In questo caso verrebbero rivisti pure i piani riguardanti la preparazione. Il ritiro di Pinzolo, organizzato dal 29 giugno al 7 luglio e già annunciato, verrebbe cancellato con appuntamento il 9 luglio a Trigoria. Nel frattempo la voglia di fare un colpo per riportare ottimismo nella piazza c'è, ma si scontra con i problemi di bilancio di un club che dovrà rientrare di circa 45 milioni di plusvalenze entro il vicino 30 giugno. Vendere, quindi, e farlo in fretta. Lo sa l'Inter che tira la corda per Dzeko (anche lui ha voglia di levarsi qualche sassolino), lo sa il Napoli che prova a strappare uno sconto per Manolas. Il rischio è che sul piatto finisca pure Zaniolo sempre più tentato dalla Juve così come El Shaarawy mentre per Pellegrini si sono fatte sotto Milan e Tottenham. Sembra al sicuro Florenzi che però è tentato dalla stessa Inter. Sacre ragioni di bilancio, ma non obblighi dell'Uefa che si è dimostrata clemente con tanti altri club. Poi arriverà il tempo degli acquisti di Petrachi (che verrà ufficializzato il 1° luglio), ma il nuovo ds dovrà rispettare dei parametri rigidi sia per quel che riguarda i cartellini sia per gli stipendi dei nuovi calciatori. Pallotta, infatti, vuole ridurre il monte ingaggi che oggi è di poco più di 90 milioni. L'obiettivo è arrivare a 70. Niente top player nonostante le voci su Icardi e Higuain che peraltro difficilmente accetterebbero la Roma in questo momento. Fonseca ha chiesto un portiere, due difensori, un centrocampista e due attaccanti. Solo per uno di questi la Roma potrà spendere più di 20 milioni. I nomi nella lista di Petrachi rispettano gli standard: Lopes, Biraghi, Lyanco, Verissimo, Veretout, Ismaily, Kovalenko e Guimaraes. In attacco l'ultima idea è Cutrone qualora Giampaolo dovesse decidere di puntare su Andrè Silva. Ma come detto molto dipenderà dai milioni incassati dalle cessioni. Dopo Totti, intanto si attendono le parole di fuoco di Di Francesco. Il tecnico si sta per liberare dalla Roma e venerdì inizierà la nuova avventura con la Sampdoria.
Roma: lacrime e sangue. Austerity, vendite e tagli sugli ingaggi per rispettare il Fair Play Finanziario
19/06/2019 alle 13:23.