MILANO FINANZA - «Quale è lo stato di salute del calcio italiano? Migliorabile. È un settore che sta ancora vivendo un momento di transizione dalla fase del mecenatismo tipico dei decenni passati a quello di società che devono guardare anche alla redditività e all'equilibrio economico. In questo contesto si assiste a un allargamento della rosa dei portatori di interesse. Che ora, oltre ai manager che gestiscono i club, agli allenatori, ai giocatori, ai tifosi e ai media, comprende anche gli azionisti delle società che cercano il ritorno del proprio investimento. E, non certo da ultimo, lo Stato». Sono le parole del presidente della Lega calcio di Serie A, Gaetano Miccichè in una lunga intervista al quotidiano. «Perché sottolineo il ruolo dello Stato? Perché il calcio è veramente un settore importantissimo per l'economia nazionale», ha aggiunto. Miccichè spiega poi come il calcio italiano si migliora: «in un contesto che deve puntare a generare utili, o quantomeno a non creare perdite, bisogna cercare di aumentare i ricavi del sistema e per fare questo bisogna necessariamente puntare il mirino sui diritti televisivi. Sarebbe auspicabile un maggior bilanciamento delle fonti di ricavo».
Sul canale della Lega: «Mediapro si è offerta come partner tecnico per la produzione di un prodotto audiovisivo che potrà poi essere rivenduto ai vari broadcaster. Ciò detto, va sottolineato che in ogni caso la Lega farà un bando per la vendita dei diritti tv ai broadcaster, che siano Sky, Dazn o altri».
«Il discorso della Super Champions è complesso. Tutte le cinque grandi leghe europee (Inghilterra, Francia, Spagna, Germani e Italia, ndr) non hanno approvato il piano e noi siamo stati gli ultimi in ordine cronologico a dire di no. La gestione di una riforma così importante dovrebbe prevedere un maggiore coinvolgimento della European Leagues, l'associazione delle leghe europee», le sue parole sulla proposta avanzata da Uefa ed Eca di Super Champions. «Ritengo che il giudizio negativo sulla Super Champions sia dipeso soprattutto dalla mancanza di informazione e credo che una maggiore condivisione con altri club e Leghe sarebbe stata utile. Non c'è dubbio che l'intervento in prima battuta del presidente della Liga spagnola, Javier Tebas, è servito a richiamare l'attenzione di tutti verso questo tema», ha aggiunto Miccichè, sottolineando che «voglio che sia chiaro che la Lega di Serie A mantiene una grandissima disponibilità a valutare nuove modifiche al progetto ed è ampiamente disponibile a collaborare su nuove idee sia con la Uefa che con Eca».