LA REPUBBLICA (F. FERRAZZA) - Tra Fonseca e De Zerbi, in una vicenda dai contorni sempre più thrilling (nelle ultime ore è risbucato il terzo incomodo Gattuso), la Roma ha deciso di lanciare, dopo vari rinvii, la campagna abbonamenti. E anche in questo caso l’ironia dei social ha avuto la meglio, in un clima di enorme scetticismo da parte della tifoseria nei confronti dei programmi societari. Un seggiolino vuoto in un settore dell’Olimpico, e lo slogan «È qui che vive la mia passione». Un posto da riempire simbolicamente con un vecchio o nuovo abbonato, ma che si presta al sarcasmo, per la poca voglia di correre ai botteghini diffusa in città. Che poi parlare di botteghini è superato, visto che la vera novità di questa stagione riguarda la creazione di una app sui telefonini, attraverso la quale poter direttamente sottoscrivere la tessera digitale (i prezzi sono rimasti invariati rispetto alla scorsa stagione, il via da oggi) e controllare sul proprio smartphone il proprio abbonamento. Non si fanno grandi previsioni, dentro Trigoria, non si fissano obiettivi, consapevoli che sarà complicato che tutti i quasi 24 mila tesserati della passata stagione rinnovino, dopo un’annata così disastrata. Con l’ironia che non resta confinata solamente all'interno del mondo social, ma tracima fino ai vertici istituzionali. Il presidente del Consiglio Conte, tifosissimo giallorosso, ha infatti scherzato dichiarando: «Ho deciso di candidarmi alla panchina della Roma, se è ancora libera». E libera lo è, visto che le preferenze ballonzolano ancora tra De Zerbi e Fonseca. I due hanno ieri parlato entrami: «Io alla Roma? C’è poco o niente, per ora, ma quello che leggo va oltre la verità. Ad oggi sono concentrato sul Sassuolo», la parole di De Zerbi, mentre il collega portoghese, tecnico dello Shakhtar, si limita a scherzare. «Il prossimo anno non andrà alla Dinamo Kiev altrimenti mia moglie si arrabbia».